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Le api le conosco si può dire da quando sono nato e vorrei farVi partecipi di una storia vera accaduta tanti anni or sono: all’età di un anno e mezzo circa, non camminavo ancora e andando in giro a quattro zampe (ho cominciato da piccolo) per il portico davanti casa, sono andato con le manine vicino ad uno sciame di api caduto per terra (le arnie a quell’epoca, erano tra due pilastri della cascina sostenute all’altezza di circa un metro e mezzo). Dopo qualche minuto accorse mia madre e con grande spavento mi vide con manine e braccine tutte coperte di api ! Con calma e pazienza mi liberò dalle api e con stupore si accorse che non avevo una puntura!

Mi mancano questi affetti e quando ci penso mi si stringe il cuore, sembrano lontani ma sono vicini (per fortuna questa società non può cancellarli).

Dopo la scomparsa di mio padre, presi in consegna l’apiario fino al 1991 e per questioni di lavoro, le ho dovute cedere a malincuore ma qualche anno fa, con il sopraggiungere dell’età della pensione e con l’aiuto di mio cugino Lorenzo, mi sono acquistato 5 nuclei e oggi possiedo più di 100 arnie.

Grazie alla mia passione per le api, mi tengo sempre aggiornato partecipando a vari eventi specialistici. Da qualche anno, insieme a mia moglie Carla, alla quale ho trasmesso la mia passione per le api, abbiamo allestito una prima oasi per le api ( circa un ettaro di terreno) piantando appunto alberi di interesse apistico quali robinie (acacia), tigli, alberi del miele(evodia danielli), ciliegi, salis caprea, nespolo giappoese, calicantus, corniolo, ligustro, lagestroemia, edera, glicine e seminando una bellissima distesa di facelia: altro fiore, fonte di sostentantamento per le api, oltre a curare le tantissime piante e fiori spontanei di interesse apistico (quali tarassaco, trifoglio bianco, vite canadese, carrubi, ecc.). Inoltre vicino all’oasi ci sono coltivazioni biologiche di zucche e zucchine, anch’esse fonte di polline per le api.